Le ordinanze hanno margini di indeterminatezza e si appellano al “buon senso civico” di ogni cittadino ma anche alla discrezionalità di chi è chiamato alla comminazione delle multe verso chi li infrange. Serve buon senso e responsabilità del padre di famiglia da parte delle forze dell’ordine specialmente in questo periodo lungo di pandemia per la quale i cittadini sono allo stremo delle loro forze mentali e delle loro forze economiche ormai esaurite del tutto.
Riceviamo e pubblichiamo la lettera pervenutaci a riguardo di un’infrazione commessa e che se avesse prevalso il buon senso si poteva evitare di punire una cittadina italiana rispettosa delle norme e dell’apparato dello Stato.
C’è un grande dispiegamento di forze, per controllare gli spostamenti dei cittadini, una una lotta ferrea contro il contagio da Covid-19 messa in atto dal Governo con il fine di impedire alle persone di andare in giro senza giustificati motivi.
Assistiamo a tanta attività di controllo, posti di blocco sulle strade, nell’ottica di limitare gli spostamenti, secondo la legge gli spostamenti verso Comuni diversi da quello in cui si ha la residenza o il domicilio sono vietati. Ma la norma dice anche che è possibile spostarsi in altri Comuni solo ed esclusivamente per comprovati casi di assoluta urgenza, per motivi di salute o esigenze lavorative. E proprio per motivi di salute del marito si spostava una cittadina del comune di Fardella al limite del confine per approvigionarsi di acqua sulfurea che sgorga da una fontana situata nel comune di Teana proprio a confini. Acqua ritenuta curativa per i calcoli renali di chi soffre di questa patologia. Tante sono le testimonianze di guarigione avendola bevuta nel tempo. Bene, anzi male, la povera signora, forse anche ignara che la fontana si trovasse nel comune limitrofe al suo, fermata dalle forze dell’ordine le hanno inflitto una multa salatissima che avendola pagata nei 5 giorni dalla contestazione la somma si riduceva a 700 euro. La motivazione? Avere sconfinato dal comune di residenza. C’è voluto un coraggio da leone sanzionare la povera gazzella indifesa accerchiata dal branco. Vero si che aveva sconfinato, ma pur vero che non era andata a fare una rapina alla sorgente visto ché pubblica. Se si fosse usato il buon senso di far capire alla poveretta di essersi spostata in un’altro comune anziché punirla bestialmente, le forze dell’ordine ne avrebbero guadagnato di stima e dimostrato che non sono li per punire il malcapitato trasgressore di buona fede, ma educarlo a capire la complessa macchina sansonatoria dello Stato. E, per esigenze lavorative, più preciso dire, per una consultazione di lavoro che Antonella Tucci stava percorrendo la Val Sarmento per recarsi in provincia di Matera, e all’altezza di San Giorgio Lucano viene fermata da una pattuglia della locale stazione CC per un normale accertamento contestandole la mancata accensione dei fari. Inutile le sue giustificazioni alludendo di essersi messa alla guida pochi minuti prima e per pura distrazione non aver acceso i fari. È vero che l’infrazione ce’ stata e fin qui non si discute, ma poteva anche prevalere il buon senso da parte dell’accertatore trovandosi di fronte una persona che andava a fare un colloquio di lavoro e per giunta anche disoccupata da tempo e con famiglia a carico, anche perché la visibilità era eccellente essendo una giornata di sole splendente. Il funzionario di pubblica sicurezza sicuramente ha fatto il suo dovere al quale ha giurato fedeltà allo Stato, ma secondo noi non ha fatto prevalere il buon senso di un buon padre di famiglia, trovandosi anche di fronte anche a chi sta soffrendo le ristrezioni dei DPCM emanati dal Governo.
Si tratta, a nostro avviso, di eventi ostili nei confronti di cittadini in difficoltà.
Infrazioni contestati motivati che però dovrebbero essere valutati con il punto di vista di un padre di famiglia e buon senso, considerando questo momento in cui siamo tutti sotto pressione perché di fatto agli arresti domiciliari con la testa tra incertezze, amarezze, confusione e problemi economici.
Come Movimento Difesa del Cittadino Basilicata solleviamo la questione per il buon esito della vicenda e fare arrivare almeno le scuse a tutte le vittime dello stritolacarne imposto dai Governi in tempo di Covid-19, da parte delle Istituzioni preposte per gli incresciosi episodi di sbagliato approccio con gli onesti cittadini che si verificano tutti i giorni sul territorio, nella speranza che questi errori di valutazioni del mancato buon senso da parte degli apparati dello Stato non facciano venir meno la fiducia nell’operato delle forze dell’ordine, che nella maggiore parte dei casi abbiamo costatato che lo usano. Purtroppo ce’ sempre qualcuno che indossando una divisa crede di fare lo sceriffo sul territorio del farwest d’Italia.